#Greenwashing, o ecologia di facciata, indica le strategie comunicative utilizzate da aziende e multinazionali per acquisire un consenso e una reputazione ecologica, senza che nei fatti ne corrisponda un reale approccio ambientalista. Negli anni molte imprese hanno utilizzato questa pratica di marketing, per distogliere l’attenzione sul grave impatto ambientale delle loro attività; di poco tempo fa è l’intervento dell’Authority che ha multato l’#Eni per pubblicità ingannevole, sulla vicenda di quello che è stato definito #dieselgreen, che in realtà è un combustibile altamente inquinante.
Il Greenwashing è uno dei maggiori problemi per il percorso della #rivoluzioneverde, soprattutto quando questa pratica si sposta sul terreno della politica. In questi giorni le preoccupazioni più ampie del mondo ambientalista si stanno concentrando sugli ossimori del governo sul tema della #transizioneecologica. Il Ministro #Cingolani non ha convinto nelle sue ultime uscite, dalla conferma delle trivellazioni nell’Adriatico alle infelici uscite sull’idrogeno blu e la fusione nucleare. Nelle ultime audizioni non ci sono riferimenti al tema degli #allevamentiindustriali, alla tutela delle #biodiversità, all’implementazione delle energie rinnovabili e alla #mobilitàsostenibile; per contro le proposte presenti nel #PNRR, come la riproposizione del #Pontesullostretto, risultano ad oggi scadenti e in contraddizione con una svolta green.
E’ necessario aprire un dibattito nel paese sulle politiche ambientaliste, che coinvolga realmente le forze e le associazioni ecologiste, tutte le migliaia di donne e uomini che si sono mobilitati nel #Fridayforfeatures, per evitare che la transizione ecologica possa diventare Greenwashing.
Sul tema segnaliamo questo importante contributo dell’#associazionelaudatosi https://www.avvenire.it/…/transizione-ecologica…