145 associazioni rappresentanti della società civile hanno inviato una lettera-appello alla politica Ue, per chiedere di fermare lo smantellamento delle misure ambientali comunitarie: Egregi decisori …
Per la Giornata mondiale della libertà di stampa – con l’Italia in discesa nella classifica internazionale – venti giornali e tv, aderendo all’ appello di …
<< Le sirene di allarme risuonano su tutti i principali indicatori… Alcuni record non sono solo in vetta alle classifiche, ma stanno addirittura sfondando le …
I dati pubblicati dall’ISAC-CNR ci hanno rilevato che quest’ anno, in Italia, abbiamo avuto l’inverno più caldo degli ultimi 220 anni. Il riscaldamento del nostro paese nei mesi invernali (dicembre, gennaio e febbraio) ha toccato quota +2,19°C, rispetto alla media del periodo 1991-2020, un grado in più rispetto all’inverno 2022/2023.
L’ elaborazione del centro studi ci spiega che il Nord registra +2,46°C, il Centro arriva a 2,25°C e il Sud a 2,01°C.
Il dato per il solo mese di febbraio rivela temperature molto lontane dalla norma con una media che si attesta a +3,09 gradi.
La fotografia che ritrae l’ orso che dorme su un iceberg alla deriva, nell’ arcipelago norvegese delle Svalbard, ha vinto il premio come fotografia naturalista …
Ancora una volta le politiche ambientali del governo italiano subiscono una dura bocciatura. Dopo l’insufficienza data dalla Commissione europea al Piano integrato energia e clima …
La fragile tregua ottenuta per Gaza è il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. È stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l’occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Più di un milione di palestinesi è stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non è più un luogo sicuro. Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania, è cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l’opinione pubblica internazionale in Europa si è polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civiltà che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni. La lotta contro l’antisemitismo non può essere né una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, né un’arma in più per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria – da una parte o dall’altra – è la trappola a cui è necessario sottrarsi in questo momento. Non si può cancellare l’orrore del 7 ottobre, ma si può fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l’ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perché sono loro l’unica certezza di ogni conflitto. La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalità, residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un’azione diplomatica della comunità internazionale e delle forze della società civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l’avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. È necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potrà mai esserci sicurezza – per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi, – senza eguaglianza, diritti e libertà.
Si è concluso con un compromesso il vertice della Cop 28 di Dubai. Un vertice caratterizzato dalle numerose polemiche, dalla presenza dei lobbisti dei combustibili …
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