La settimana scorsa, il #Texas, lo stato americano della stella solitaria, è stato colpito da un’ondata di gelo che ha lasciato al freddo e al buio la popolazione, provocando decine di morti.
Questo perchè la maggioranza degli impianti che forniscono l’energia dello stato si sono bloccati, con le tubature del gas o le turbine congelate.
Nella smania di trovare un colpevole, l’establishment repubblicano ha attaccato le numerosi leggi a favore delle energie alternative che sono state emanate a livello statale. Ma la bugia, alimentata da #fake news, è stata quasi subito svelata, poichè nel periodo invernale, le rinnovabili forniscono solo il 7% del fabbisogno complessivo, mentre arrivano al 34% nel periodo estivo.
La situazione texana, ci permette di ragionare su come una politica #ecologista, non può che essere alternativa alle leggi del mercato e fortemente legata al tema dei #beni comuni. Le leggi varate nello stato americano hanno favorito l’adozione di forme di energia pulita, ma al contempo l’hanno legata ad un concetto di profitto estremo, slegandola dall’obbligo di assicurare i servizi e la fornitura, senza garantire che un cittadino sia considerato tale e non un semplice cliente.
Quindi ad una deregulation spinta nella costruzione di centrali eoliche e fotovoltaiche, è stata associata la totale assenza di controllo sui prezzi e il totale distacco dalla rete elettrica nazionale, in modo da non sottostare alle leggi federali. Da qui la #tempesta perfetta che si è abbattuta su persone inermi. Diventa evidente che l’assunzione di alcuni beni come diritto inalienabile, risorsa di ogni essere vivente, deve diventare il fulcro di ogni politica #ecosostenibile, progressista e di sinistra.
La necessità che qualsiasi decisione abbia come priorità la convivenza tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, ponendola al di sopra di qualsiasi principio capitalista e liberista di guadagno.
Pena la distruzione del nostro ecosistema e l’inevitabile tramonto della nostra specie
