Ecologia, giustizia ambientale, biodiversità
Cop 26 una bolla di sapone!!!
Cop 26 una bolla di sapone!!!

Cop 26 una bolla di sapone!!!

La #Cop26 di Glasgow si è conclusa in una bolla di sapone, dove gli annunci, le promesse e le speranze iniziali hanno lasciato spazio ad un accordo fragile e di facciata. La conferenza si è caratterizzata per gli intensi machiavellismi e le profonde ipocrisie, consegnandoci impegni blandi e una lunga serie di rinvii.
Nella bozza finale del ‘Glasgow climate pact’ esce un compromesso al ribasso:
– L’impegno di mantenere l’ #aumentoglobale della temperatura entro +1,5 gradi, come soglia massima per fine secolo, con tagli alle emissioni del 45% al 2030, rimane una formula troppo vaga.
– La promessa di 100 miliardi di dollari ai Paesi più #poveri, per ridurre le proprie emissioni e prepararsi ad affrontare le conseguenze sempre più drammatiche dei cambiamenti climatici, è stata frutto di tensioni continue, fino ad essere per l’ennesima volta rimandata. Eppure le comunità più fragili sono le meno responsabili dei cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo sono anche le più esposte. Stati Uniti e Ue hanno bloccato la richiesta di 134 paesi, che rappresentano l’85% della popolazione mondiale affinché fosse istituita una ‘Glasgow Facility on Loss and Damage’, un organismo per la compensazione di perdite e danni.
– Sulla #deforestazione il termine del 2030 rappresenta un grave ritardo, se pensiamo che Bolsonaro ha approvato proprio solo poche settimane fa la legge #MarcoTemporal, che prevede la cacciata degli indios dalle loro terre, per avviare lo sfruttamento della foresta amazzonica.
– Sulla #decarbonizzazione si è passati da una Phase out a una Phase down, quindi la parola “eliminazione graduale” viene sostituita con “riduzione graduale”. Una modifica dell’ultimo minuto chiesta e ottenuta da India e Cina. Inoltre lo stop ai sussidi delle fonti fossili è parziale, riguardando solo quelle inefficienti.
– L’Italia nel vertice si è contraddistinta per varie ambiguità; ha firmato il documento su #BOGA (Beyond Oil and Gas Alliance), entrando però nella categoria ‘Friends’ piuttosto che come membro effettivo, attivamente impegnato verso l’abbandono degli idrocarburi; Cingolani non ha firmato a Glasgow il documento per lo stop alle auto a motore termico entro 2035, ovvero la loro immatricolazione.
Dopo 14 giorni di vertice, con numerose manifestazioni di militanti ed attivisti ecologisti, la delusione è enorme, utilizzando il commento di #GretaThunberg è “il solito bla,bla,bla, ma non ci arrenderemo mai!!!”

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