Abbiamo #unasolaterra
#OnlyOneEarth, #unasolaterra, è lo slogan che catterizza la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2022, che si conclude oggi a #stoccolma. Il titolo riprende il primo evento del 1974, istituito nel 1972 alla prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente umano, tenutasi proprio nella capitale Svedese.
I temi che stanno caratterizzando il summit #Stoccolm50, e le varie iniziative in tutto il mondo sono:
• #riscaldamentoglobale, l’atmosfera si sta riscaldando troppo rapidamente perché l’uomo e la natura possano adattarsi;
• #biodiversità a rischio, la perdita di habitat fa sì che, secondo le stime, 1 milione di specie sono e saranno a rischio di estinzione;
• l’ #inquinamento, che continua ad avvelenare l’aria, la terra e l’acqua.
Per uscire da questa condizione critica, è necessario ripensare le nostre economie in chiave #ecologica e di equità, ridurre i consumi, modificare i nostri comportamenti, salvaguardare gli #ecosistemi.
Intervenendo al summit #Stockholm50 il segretario generale dell’Onu, António #Guterres ha ricordato che «Il benessere globale è a rischio: e lo è in gran parte perché non abbiamo mantenuto le nostre promesse sull’ambiente. Sebbene dal 1972 ci siano stati successi nella protezione del pianeta, compreso il salvataggio dello strato di ozono, i sistemi naturali della Terra non possono tenere il passo con le nostre richieste».
Per questo il massimo rappresentante dell’Onu ha esortato i delegati: «Portateci fuori da questo casino… Contro una “triplice crisi planetaria” causata dall’emergenza climatica, che sta uccidendo e rendendo profughi ogni anno sempre più persone; perdita di biodiversità, che minaccia più di 3 miliardi di persone; inquinamento e rifiuti, che costano circa 9 milioni di vite all’anno. Tutte le nazioni dovrebbero fare di più per proteggere il diritto umano fondamentale a un ambiente pulito e salubre per tutti, concentrandosi in particolare sulle comunità povere, donne e ragazze, popolazioni indigene e le generazioni a venire».
Secondo il segretaro generale dell’Onu. «Parte della soluzione sta nell’eliminare il Prodotto Interno Lordo (PIL) come indicatore del peso economico dei Paesi, è un sistema contabile che premia l’inquinamento e i rifiuti. Non dimentichiamoci che quando distruggiamo una foresta, creiamo PIL. Quando sfruttiamo troppo, creiamo PIL. Nella situazione attuale del mondo, il PIL non è un modo per misurare la ricchezza».
Dopo aver invitato tutti i Paesi del mondo a impegnarsi maggiormente nell’attuazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’ #AccordodiParigi del 2015 per affrontare queste minacce, Guterres ha insistito sulla «Necessità di maggiori sforzi per portare le emissioni a zero entro il 2050. L’aria calda ci sta uccidendo» e ha ribadito il suo appello a tutti i Paesi ad «Abbandonare i sussidi ai #combustibilifossili e investire nelle #energierinnovabili, mentre le nazioni sviluppate dovrebbero almeno raddoppiare il loro sostegno ai Paesi più poveri in modo che possano adattarsi alla crescita del numero degli shock climatici».
Per seguire le #ecoiniziative globali: