Ecologia, giustizia ambientale, biodiversità
L’Isola che non c’è…(o, forse, c’è…)   
L’Isola che non c’è…(o, forse, c’è…)   

L’Isola che non c’è…(o, forse, c’è…)   

      Viviamo un presente di mobilità insostenibile, di dipendenza da fonti fossili, di timido impiego di energie rinnovabili e speriamo in un futuro di energie pulite e mobilità compatibile con l’ambiente.

Siamo iscritti ed abbiamo iscritto i figli in palestra, ma li accompagniamo a scuola in auto; e li andiamo a prendere in macchina, per portarli in palestra; subito dopo andiamo a fare la spesa e scegliamo il supermercato con il parcheggio comodo per la macchina, ma spesso lo troviamo occupato dal camion dei fornitori che, a qualsiasi ora, secondo la dottrina del just in time, apportano nuovi rifornimenti, per un magazzino che non sia mai troppo pieno e mai troppo vuoto. Nemmeno il tempo di salutare i conoscenti e raccogliamo i pargoli in palestra per far ritorno a casa, sempre in auto.

Per fortuna la scuola sta finendo e ci avviciniamo all’estate; molti di noi approfitteranno della classica casa di famiglia al mare, da raggiungere dopo qualche centinaio di chilometri, in automobile; per fortuna, ormai, la Salerno-Reggio è completata da anni e anche l’autostrada per le Puglie è in decenti condizioni. Giunti a destinazione, per fortuna, ci sono meno auto e si potrebbe anche andare a piedi sulla spiaggia; ma, si sa, ormai ci si muove tardi di casa e andare a piedi o in bicicletta a mezzogiorno è un’ammazzata. Purtroppo, ci sono le strisce blu (anche il Comune vuole guadagnare qualcosa d’estate) ma, per fortuna, solo 1 euro all’ora….

Ma quando arriva il 2035 e la fine dei motori termici? Certo, chissà dove metteranno le colonnine a Via Foria o sulla Via Tuscolana ma, vabbè, in qualche modo si farà…

Se siete stanchi di una vita basata sugli spostamenti, il parcheggio, la benzina ed il gpl, allontanatevi un po’ ed andate ad Atene; da lì (magari con la Metro) raggiungete il porto del Pireo ed in due ore di aliscafo sarete arrivati ad Idra (anche Hydra o Ύδρα ). Qui dal 1950 le auto e le moto sono bandite per decreto.

Quali sono le conseguenze? In primo luogo, dominano muli, asini e, seppur in minor misura, i cavalli. I quadrupedi non sono solo un elemento decorativo, ma trasportano dai bagagli dei turisti alle merci (lavatrici e lastre di marmo comprese); anche i carretti a mano sono abbastanza utilizzati. Non vanno dimenticati i gatti che dominano, spadroneggiando per l’isola e, grazie al silenzio ed alla tranquillità, spaparanzandosi in ogni luogo e su ogni superficie.

Per colpa (o piuttosto, in virtù) del bando, esiste un unico vero centro abitato, attorno al porto e, senza la frenetica corsa al giardino privato, tutte le case sono addossate le une alle altre. Le strade sarebbero strette ma, non essendoci circolazione di auto, anche i vicoli sono più che sufficienti.

Ci sono piccoli insediamenti nel resto dell’isola ma si limitano a meno di una dozzina di case vicino alle spiagge isolate e raggiungibili solo via nave ovvero monasteri isolati nell’interno.

L’aspetto più importante è che, per la gran parte, le campagne dell’isola sono beni fruibili alla passeggiata dell’abitante e del turista e le spiagge stesse hanno aree libere; l’unica eccezione è data dai mezzi per la raccolta rifiuti e da due veicoli dei vigili del fuoco per la lotta agli incendi.

Come si vive senza la modernità dell’auto? Idra è considerata da 70 anni l’isola più raffinata della Grecia, con un turismo di amatori tra cui il poeta e cantante Leonard Cohen; forse la più cara delle isole greche (ossia con i prezzi medi dei bar e nei ristoranti di Roma e Napoli del 2023).

Non è tutto oro quello che luccica; l’accesso al porto di yacht privati, traghetti ed aliscafi non è indifferente dal punto di vita ambientale mentre sia a causa dei terremoti che del riscaldamento globale non sono più utilizzabili o sono dissecate le sorgenti di Idra, dovendosi affidare alla desalinizzazione delle acque marine per ottenere dal 2014, acqua potabile.

 

Idra è un’utopia inarrivabile? In realtà ha 2.000 abitanti ed è dieci volte più grande di Procida (circa 10.000 abitanti, 4295 auto nel 2016) con dimensioni simili ad Ischia(circa 60.000 abitanti, 36721 auto nel 2016). Il suo esempio potrebbe trovare applicazione sia in luoghi affermati turisticamente sia nei paradisi turistici dei paesi del Sud del mondo. Ci piace pensare ad Idra ed al suo modello di vita non come ad un’isola impossibile da raggiungere ma ad una meta al termine di una lunga strada, come la Itaca di Kostantinos Kavafis.

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