#Caldo estremo, dove stiamo andando?
La situazione è talmente grave, che i nostri blog ecologisti sono diventati dei bollettini meteorologici, perchè le previsioni lo chiamano #caldobollente. Eppure è così, i #cambiamenticlimatici da allarmi ambientali stanno cominciando ad entrare con forza e ‘sudore’ nelle case delle persone, risvegliando nel profondo la necessità di una coscienza ecologica. Non siamo più nei periodi in cui il ‘caldo’ era atteso, in quanto sinonimo di mare, vacanze, spensieratezza. Lo scorso anno le temperature di 48° che si sono registrate a #Siracusa, ci hanno mostrato la verità del #globalwarming, una realtà che il 2022 ha superato.
Se pensiamo all’impensabile: ci siamo trovati un maggio con le colonnine di mercurio oltre i 30°, in piena notte, e in regioni come l’India la temperatura per settimane ha registrato i 50° ; un giugno tra i più caldi degli ultimi due secoli, dove si faticava a capire se era davvero il primo mese d’estate o eravamo stati catapultati, improvvisamente, in qualche torrido periodo agostano.
Adesso ci avvertono che stiamo per assistere ad un’ondata di caldo straordinaria, dove già la penisola iberica soffre temperature di molto superiori ai 40°. Non è da meno il continente Americano e la #Cina, in quest’ultima 86 città situate a Sud ed a Est del paese hanno emesso allerte di calore.
Mentre ci troviamo in una serra a cielo aperto, peggiora l’emergenza #siccità, continua lo scioglimento dei #ghiacciai alpini, la #salute dei cittadini è gravemente a rischio; inoltre il report dei sindacati europei ci spiega che, con queste temperature, le condizioni dei lavoratori e i rischi di incidenti sul lavoro peggiorano in maniera esponenziale.
Nonostante questo quadro, la Commissione europea, ha pensato bene di inserire nella #tassonomiaverde il gas e il nucleare. Una decisione che non ascolta, non solo i pareri degli esperti nominati sul tema,o le posizioni dei #movimentiecologisti, ma la voce del #Pianeta che vorrebbe sentire meno caldo ed essere più #green.
