Da settimane stiamo assistendo, in tutto il Mediterraneo, ad #incendi senza precedenti per intensità, durata e dimensione. Di queste ore la notizia di interi villaggi evacuati in #Grecia e Turchia, dove le immagini ci rappresentano uno scenario a dir poco apocalittico. In Italia, di giorno in giorno, siamo difronte al moltiplicarsi di fenomeni incendiari, dalla tragedia Sarda del #Montiferru ai roghi in Abruzzo e Calabria, fino alle impressionanti situazioni del Catanese e Palermitano. La nuova ondata di caldo estremo prevista per i prossimi giorni, con temperature oltre i 45°, potrebbe aggravare e far precipitare la situazione, incrementando il triste primato del 2020 con il +18% del territorio della Penisola bruciato rispetto l’anno precedente.
Le origini di questi #megafire sono molteplici e complesse, un insieme di concause che vanno da interessi criminali alla piromania che, in un quadro di assenza di prevenzione e di politiche di gestione del territorio boschivo e agro-silvo-pastorale, nei tempi del #cambiamentoclimatico diventano un mix micidiale per i nostri ecosistemi. La regione mediterranea è particolarmente sensibile ai mutamenti climatici, e al verificarsi di fenomeni meteorologici estremi, come ondate di calore e siccità, le foreste diventano più facilmente e frequentemente infiammabili.
I disastri di queste settimane impongono la necesstità di interventi immediati e concreti:
– una strategia di prevenzione efficace e governo integrato degli incendi;
– la mappatura delle aree boschive a rischio;
– una gestione forestale sostenibile con un monitoraggio del sottobosco e bosco;
– azioni per aumentare la resistenza e la resilienza degli ecosistemi, mitigando il rischio incendi attraverso la selvicoltura preventiva e tenendo conto degli scenari dovuti al riscaldamento globale;
-piena ed effettiva attuazione della legge 353 del 2000, per il contrasto e la persecuzione degli incendi boschivi.