Ecologia, giustizia ambientale, biodiversità
Cop 28 i dubbi sul compromesso
Cop 28 i dubbi sul compromesso

Cop 28 i dubbi sul compromesso

Si è concluso con un compromesso il vertice della Cop 28 di Dubai. Un vertice caratterizzato dalle numerose polemiche, dalla presenza dei lobbisti dei combustibili fossili e dagli interessi dei signori del petrolio. Dopo una lunga giornata di trattative, le parti sono riuscite a trovare un accordo sul testo, che ha evitato il fallimento della conferenza. Infatti, per la prima volta viene menzionata la parola “combustibili fossili” in un documento ufficiale, la qual cosa ha fatto parlare di “ accordo Storico”, ma dietro i titoli roboanti si nasconde una sostanza molto debole. Il testo finale, nei fatti, comprende alcuni passaggi sulla transizione fuori dai combustibili fossili, ma non  menziona nè phase-out (uscita), richiesto da 127 Paesi su 198 (compresa l’Ue), né tempistiche certe della transizione.

Anche il fondo per le perdite e i danni, che sembrava la novità di apertura della Cop 28, rimane in bilico, dato che sarà ospitato dalla Banca Mondiale, e quindi più che sovvenzioni ai paesi fragili, rischia di diventare un fondo di prestiti, rischiando di indebitare maggiormente i paesi più colpiti dai cambiamenti climatici.

Chiare le parole del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres:

“A coloro che si sono opposti a un chiaro riferimento all’eliminazione graduale dei combustibili fossili durante la conferenza sul clima COP28, voglio dire: che ti piaccia o no, l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile. Speriamo che non arrivi troppo tardi”.

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