Ecologia, giustizia ambientale, biodiversità
“Stiamo solo abbattendo noi stessi”
“Stiamo solo abbattendo noi stessi”

“Stiamo solo abbattendo noi stessi”

 

Continua il clima di caccia alle streghe nei confronti degli orsi, con pseudo filmati e presunte segnalazioni di avvistamenti. Un clima di odio, alimentato anche dal Presidente della Provincia autonoma di Trento Fugatti, che nella giornata di ieri si è visto sospendere da parte del TAR, “in via interinale”, il primo decreto di abbattimento dell’orsa Gaia ( JJ4).

Forse si dovrebbe spiegare con chiarezza, che la tragica morte del runner Papi è stato un incidente, come tanti che, purtroppo, capitano in montagna, dove il rischio di essere morsi da una vipera è infinitamente maggiore di incontrare un orso. Ma non è dello stesso avviso Fugatti e una certa politica, rea di non essersi affidati ad esperti etologi nella gestione del rapporto tra comunità locali e fauna selvatica in Trentino, e di aver rifiutato negli ultimi anni progetti finalizzati ad una serena convivenza. I limiti di questa mala gestione vengono adesso mascherati ingenerando odio e paura, parlando di abbattimenti e rimozioni di decine di esemplari; eppure è bene ricordare i benefici economici e turistici, che negli anni, il territorio ha goduto con il progetto Life Ursus.

Gli esperti fanno notare come non sia il numero di orsi a causare problemi, ma le occasioni d’incontro con gli esseri umani, che dovrebbero essere attenzionate e monitorate, anche con l’allestimento di corridoi ecologici. Ad esempio, nel parco nazionale dell’ Abruzzo il movimento degli escursionisti è regolamentato: nelle zone di riserva integrale e di riserva generale è vietato uscire dai sentieri; nella “zona A” della riserva ci si può muovere solo a piedi, sui sentieri e senza cani; in altre zone non è consentito l’accesso.

Dobbiamo finire di pensare alla montagna come un parco urbano, a una mamma orsa con i cuccioli ad un potenziale serial killer, all’idea che tutto è a uso e consumo dei comportamenti umani, senza regole e rispetto degli ecosistemi. Oggi vogliono abbattere tre orsi, domani cinquanta, poi toccherà ai lupi, e poi ancora agli alberi… e quando ci gireremo indietro ci accorgeremo di aver abbattuto noi stessi.

 

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