Il Climate inequality report 2023, pubblicato a inizio anno dal #WorldinequalityLab, ci spiega che il 10% della popolazione mondiale più ricca emette più della metà del totale dei gas climalteranti. Lo studio del gruppo di ricercatori, coordinati dall’economista francese #ThomasPiketty, sottolinea che il 50% più povero della popolazione mondiale emette invece il 12% dell’insieme dei gas a effetto serra ed è esposto per il 75% alla perdita relativa del proprio reddito a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre, nel tempo è aumentata significativamente la #disuguaglianza delle emissioni di carbonio tra ricchi e poveri all’interno dei singoli Paesi, così che i consumi e i modelli di investimenti di una piccola parte della popolazione mondiale contribuisce, direttamente o indirettamente, in modo sproporzionato alle emissioni globali di gas a effetto serra. Nel rapporto, viene evidenziato che esiste una “forte relazione socio-economica tra l’esposizione agli effetti dei #cambiamenticlimatici (soprattutto per quanto riguarda la vulnerabilità) e le condizioni di vita correnti”, quindi le conseguenze disastrose ricadranno maggiormente sui ceti meno abbienti, e questo fenomeno riguarda maggiormente i Paesi con redditi bassi.
Il gruppo di lavoro sostiene, a ragione, che bisogna assicurare una condivisione equa nella popolazione mondiale dei costi necessari per la #mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per sconfiggere la povertà. Per raggiungere questi obiettivi si deve procedere a “una profonda trasformazione dei regimi fiscali, nazionali e internazionali, e adottare sistemi di tassazione progressivi”, dove chi ha rendite più alte contribuisce maggiormente. Oltre a finanziare le politiche di contrasto al cambiamento climatico, i soldi raccolti da sistemi di tassazione progressivi potrebbero essere spesi per supportare le popolazioni più vulnerabili ed esposte.
Leggi il report completo: https://wid.world/news-article/climate-inequality-report-2023-fair-taxes-for-a-sustainable-future-in-the-global-south/